Il Silenzio di Artemisia - autore Alton Sinetti

 Per "Nuove pagine e Nuove voci" :

copertina "Il silenzio di Artemisia"

IL SILENZIO DI ARTEMISIA  

autore Alton Sinetti

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Come ti chiami? Per pubblicare usi uno pseudonimo?

Salve ragazze, grazie per l’opportunità di questa meravigliosa intervista.  

Mi chiamo Alton Sinetti ed è il mio pseudonimo. L’ho creato partendo dal mio vero nome e cognome, cercando di dar vita a un nome che fosse unico, evocativo e carico di significato.

Come ti sei avvicinato al mondo della scrittura?

Ho sempre avuto una passione per la scrittura, la lettura e tutto ciò che potesse donarmi conoscenza e serenità. La scrittura è uno dei mezzi più potenti che ho per ritrovare la tranquillità: mi ha aiutato tanto nei momenti più bui.  Da bambino indossavo gli auricolari, mi isolavo dal mondo e trascrivevo le canzoni nei quaderni, spesso leggendole e rileggendole per impararle a memoria. La mia avventura nella scrittura è iniziata nel 2024, quando ho deciso di tirare fuori una piccola parte nascosta nei cassetti della mia mente e metterla su carta. L’idea di scrivere mi entusiasmava e, devo ammetterlo, per me è un vero toccasana: mi rilassa e mi permette di evadere, anche solo per un attimo, dalla quotidianità. Persino adesso, mentre rispondo a questa intervista, sento quanto mi fa bene scrivere.

Cosa ti ispira a scrivere?

La mia principale fonte d’ispirazione è la memoria: un archivio pieno di cassetti colmi di idee, conoscenze e un’irrefrenabile voglia di condividerli con il mondo.

Il genere che scrivi? E quale devi ancora sperimentare?

Il genere che scrivo mi rappresenta in parte: in ogni storia c’è molto del mio essere e della mia realtà comportamentale. Come il protagonista del mio primo libro, Leonardo Marchetti, sono una persona molto riflessiva, che guarda oltre le parole e non si ferma mai alle apparenze. Per la mia opera d’esordio ho scelto di scrivere un thriller investigativo, spinto dall’amore che ho sempre nutrito per Sherlock Holmes e per l’intero universo dell’investigazione — dai libri alle serie TV, fino ai film. L’indagine, per me, può assumere molte forme: può riguardare l’anatomia umana, le ossa, la mente… ogni caso che leggo o vedo è sempre una fonte di apprendimento. Ma questo è solo l’inizio. Nella mia mente — e non solo — stanno già prendendo forma nuovi progetti: thriller psicologici e horror che rappresentano l’altro lato della mia personalità, quello più legato alla psicologia.

Cosa ti ha spinto ad aprire la tua pagina Instagram aiutando così gli altri autori?

Quando ho iniziato a scrivere, ho capito che in qualche modo dovevo farmi conoscere.  Decidere di restare nell’anonimato, senza metterci la faccia, ha reso tutto un po’ più complicato. Così ho aperto il mio profilo Instagram e ho cercato modi per crescere: era il mio obiettivo principale.  Quando mi sono imbattuto in questo mondo, davanti a me si è aperta una distesa immensa di persone che leggevano, scrivevano e amavano la lettura.  Mai avrei immaginato un mondo del genere. Per me è stato come salire su una collinetta e, affacciandomi dall’altro lato, scorgere un campo colorato di fiori. Pura magia.  Camminando tra quei fiori, ho capito che la strada era sì meravigliosa, ma anche ripida, difficile e piena di ostacoli. Crescere, farsi conoscere, conquistare fiducia — ancora di più restando senza volto — mi ha fatto riflettere.  Osservando altri autori, e non solo, che come me faticavano, ho aperto qualche altro cassettino della mia mente e ho tirato fuori nuove idee.  Il mio desiderio era crescere insieme, dare un’opportunità a chi, come me, stava affrontando una strada straordinariamente difficile.

Potresti dare qualche consiglio a chi si sta imbattendo ora nel mondo della scrittura?

Certo, sono felice di offrire consigli, tanto da aver messo a disposizione alcune iniziative per aiutare nella pubblicazione in self su Amazon.  Ciò che sento di dire, in breve, è questo: scrivete ciò che sentite davvero, senza adattarvi per forza a ciò che vi circonda.  La scrittura è personale, nasce da dentro, è un talento che vive in noi.  Una volta terminato un manoscritto, consiglio fortemente di affidarsi a un correttore o a un editor — umano o digitale — per valorizzare al massimo il prodotto che si sta per proporre al pubblico.  Scrivere un libro è qualcosa di straordinario, ma quel libro ha un valore, un costo, un dispendio di energie nostre e di chi lo acquista, lo legge e lo sostiene.  Offrire un prodotto di qualità è la prima tappa per creare un piccolo capolavoro che potremo — e potranno — custodire nel cuore.

Consigli per farsi conoscere?

Per farsi conoscere, il mantra principale è uno solo: non mollare.  All’inizio è dura: emergere, costruire un pubblico, farsi spazio… vedere quei pochi numeri può essere demoralizzante e far venire voglia di lasciar perdere.  Ma è proprio in quei momenti che bisogna stringere i denti, perché solo insistendo si può crescere davvero.  Passo dopo passo, iniziano ad arrivare persone che tengono a noi, che ci leggono, ci capiscono e ci sostengono.  Persone che si fidano, che ci accompagnano lungo il percorso. E così, quel piccolo seme comincia a fiorire.

Cosa hai pubblicato?

Al momento ho pubblicato un solo libro, Il Silenzio di Artemisia. A breve ne uscirà una versione migliorata, e attualmente sto lavorando alla stesura del suo seguito.

Quale domanda avresti voluto che ti potessi? 

Sinceramente, hai posto delle domande molto interessanti, e forse mi sono lasciato andare fin troppo nelle risposte, divagando e toccando altri argomenti. Proprio per questo, i miei complimenti: non avrei voluto nessun’altra domanda oltre a quelle che mi hai già fatto. Più che una citazione, voglio lasciarti uno spezzone di discorso, dentro al quale si intrecciano frasi che — a mio parere — meritano di essere lette.

Con un sorriso cordiale e una punta d’ironia, replicò: «Anche gli investigatori apprezzano l’arte, soprattutto quando dietro le opere ci sono storie affascinanti.»

Leone rise, ma nei suoi occhi brillava una scintilla di sospetto. «In effetti, ogni grande opera d’arte ha una storia… Alcune più profonde e intricate di altre.» Il suo tono, ambiguo, accompagnò un lento sorso di champagne.

«Proprio così» concordò Leonardo, fissando il dipinto accanto a loro. «È sorprendente quante cose possano rivelarsi osservando i dettagli giusti. A volte, quei dettagli sono la chiave per comprendere l’opera, o chi l’ha commissionata.»

«Una visione interessante,» replicò Leone, lasciando trapelare un accenno di irritazione «ma mi chiedo: lei cosa spera di trovare stasera, osservando questi dettagli? Una verità celata? O forse qualcosa che è meglio lasciar nascosto?»

Leonardo sostenne il suo sguardo. «Non sono qui per portare alla luce verità che vogliono restare nascoste, signor Leone. Sono qui solo per ammirare e, magari, imparare qualcosa di nuovo.»

Leone sorrise, ma era evidente che non si fidasse del tutto. «La conoscenza è una lama a doppio taglio, signor Marchetti. Impari a maneggiarla con cautela.» Poi inclinò leggermente il calice verso di lui. «Alla sua curiosità.»

Autorizzazione di Alton Sinetti per l'intervista e le informazioni relative al suo libro "Il silenzio di Artemisia" del 13/07/2025 a lui tutti i crediti,ha dichiarato di possedere i diritti di copertina. 


Ogni libro è un mondo da esplorare. 

Non mancate al prossimo incontro!

Ross & Yori


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